L'HONOR 7 SPACCA TUTTO

00:37

Partiamo dalle basi: io sono discretamente dipendente dall'uso del mio smartphone. Dipendente nel senso che nel momento in cui la batteria decide di lasciarmi a piedi, o peggio, nei momenti che precedono questo temibile evento, cado in uno stato di eccitazione simile all'ancestrale spirito di sopravvivenza, il quale nei tempi moderni ha assunto nuove caratteristiche che lo rendono noto più comunemente come “sindrome da ricerca di corrente elettrica” o "maledettidatemiunapresachequifacciounastrage”. Sono dipendente e consapevole di questo ma per il momento non ho intenzione di scaricare app per monitorare l'uso o mettere blocchi a tempo alle funzioni del telefono. Sono dipendente, lo ammetto, ma non fino a rasentare il patologico.
Sommando a tutto questo il fatto che spesso e volentieri tra università, viaggi in treno, allenamenti e impegni vari trascorro l'intera giornata, dalle prime luci dell'alba fino a un orario che va dal tardo pomeriggio al dopocena, fuori casa, potete ben comprendere la necessità e la tranquillità di volere con me un dispositivo da utilizzare senza troppi patemi d'animo e sempre pronto all'uso in caso di necessità.

Fatta questa doverosa premessa, passiamo ai fatti: diciamo che ho passato più o meno l'ultimo anno in totale balia degli umori del mio capriccioso, ma fedele fino all'ultimo, iPhone 5. Non sono una fangirl di Apple, di Anroid né di qualunque altro sistema operativo, però come molti altri clienti Apple ho sempre avuto una vocina nella testa che mi suggeriva “dopo iPhone solo un altro iPhone” e di questo sono stata praticamente certa fino a qualche tempo fa. Poi la svolta: ho iniziato a guardare (abbastanza ossessivamente) le recensioni degli smartphone su alcuni canali YouTube e la mia mente ha iniziato ad aprirsi a nuove prospettive.
Quando sono giunta al limite della tolleranza verso il mio ormai malandato iPhone, ovvero nel momento in cui avevo paura persino ad aprire Whatsapp troppe volte per non restare con la batteria al 2%, ho preso una delle decisioni più meditate e sudate degli ultimi tempi.
Era giunto il momento di rischiare abbandonando la gabbia dorata di Apple e provare qualcosa di nuovo. E così la mia scelta è ricaduta su Honor 7, uno smartphone sconosciuto ai più, visto che non fa parte della cerchia dei brand più noti.

Il mio è nella colorazione "Fantasy Grey", cioè in bianco e argento.
Honor è un'azienda che potremmo definire una costola di Huawei, infatti sugli smartphone Honor, sia esteticamente sia per quanto riguarda alcuni accessori, l'impronta di quest'ultima è ben presente.
Perché ho deciso di lanciarmi in questo acquisto? Fondamentalmente perché ne parlavano tutti bene, il design mi piaceva e il prezzo mi ingolosiva visto che costa meno della metà di un iPhone 6s e poco più di un terzo dell'iPhone 6s plus.
Prima di darne un giudizio con cognizione di senso ho voluto utilizzarlo un po' per metterlo alla prova e niente, non posso che essere soddisfatta di come si comporta anche stressato dal mio utilizzo intenso. Il display da 5.2 megapixel mi ha quasi commossa la prima volta mentre sfogliavo la mia galleria Instagram, la fotocamera da 20 megapixel scatta discretamente anche se potrebbe ancora migliorare, il sistema è fluido, le personalizzazioni sono pressoché infinite (in particolare nell'ottica di chi proviene da iOS), il sensore di impronte digitali è rapidissimo e sempre preciso, il design e i materiali, con il corpo in alluminio, sono eleganti e pregiati e non hanno sicuramente un effetto cheap.
Ma soprattutto la batteria. La batteria è una manna dal cielo, la luce in fondo alla galleria. Sono passata dall'uscire di casa con la batteria al 100% mettendo il telefono in modalità aereo il prima possibile ed equipaggiata con una o due batterie portatili, cavi per caricarlo (che ovviamente si rompevano alla velocità della luce in borsa) al non badare quasi a quale percentuale è segnata di fianco all'icona della batteria. La prova del nove è stata oggi: sono uscita di casa alle 8.20 di mattina, ho fatto quasi tre ore di treno tra andata e ritorno, ho postato un paio di foto su Instagram, fatto una decina di Snapchat, letto qualche news su Facebook e Twitter, scattato almeno una decina di foto, un po' di navigazione web e un paio di chiamate e niente, ho messo il mio Honor in carica solo alle 21.00 di questa sera, quando la batteria indicava un'autonomia restante del 10%.
E io ancora oggi, come una stupida (ma in fin dei conti sempre pronta al peggio), sono uscita di casa, per l'ennesima volta, con il caricatore in borsa.
Da domani, inutile dirlo, resterà a casa ad aspettare il mio ritorno.

You Might Also Like

0 commenti

Post Popolari

Subscribe