L'HONOR 7 SPACCA TUTTO
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Partiamo dalle basi: io
sono discretamente dipendente dall'uso del mio smartphone. Dipendente
nel senso che nel momento in cui la batteria decide di lasciarmi a
piedi, o peggio, nei momenti che precedono questo temibile evento,
cado in uno stato di eccitazione simile all'ancestrale spirito di
sopravvivenza, il quale nei tempi moderni ha assunto nuove caratteristiche
che lo rendono noto più comunemente come “sindrome da ricerca di
corrente elettrica” o "maledettidatemiunapresachequifacciounastrage”. Sono dipendente e
consapevole di questo ma per il momento non ho intenzione di
scaricare app per monitorare l'uso o mettere blocchi a tempo alle
funzioni del telefono. Sono dipendente, lo ammetto, ma non fino a
rasentare il patologico.
Sommando a tutto questo
il fatto che spesso e volentieri tra università, viaggi in treno,
allenamenti e impegni vari trascorro l'intera giornata, dalle prime
luci dell'alba fino a un orario che va dal tardo pomeriggio al
dopocena, fuori casa, potete ben comprendere la necessità e la
tranquillità di volere con me un dispositivo da utilizzare senza
troppi patemi d'animo e sempre pronto all'uso in caso di necessità.
Fatta questa doverosa
premessa, passiamo ai fatti: diciamo che ho passato più o meno
l'ultimo anno in totale balia degli umori del mio capriccioso, ma
fedele fino all'ultimo, iPhone 5. Non sono una fangirl di
Apple, di Anroid né di qualunque altro sistema operativo, però come
molti altri clienti Apple ho sempre avuto una vocina nella testa che
mi suggeriva “dopo iPhone solo un altro iPhone” e di questo sono
stata praticamente certa fino a qualche tempo fa. Poi la svolta: ho
iniziato a guardare (abbastanza ossessivamente) le recensioni degli
smartphone su alcuni canali YouTube e la mia mente ha iniziato ad
aprirsi a nuove prospettive.
Quando sono giunta al
limite della tolleranza verso il mio ormai malandato iPhone, ovvero
nel momento in cui avevo paura persino ad aprire Whatsapp troppe
volte per non restare con la batteria al 2%, ho
preso una delle decisioni più meditate e sudate degli ultimi tempi.
Era giunto il momento di
rischiare abbandonando la gabbia dorata di Apple e provare qualcosa
di nuovo. E così la mia scelta è ricaduta su Honor 7, uno
smartphone sconosciuto ai più, visto che non fa parte della cerchia
dei brand più noti.
Il mio è nella colorazione "Fantasy Grey", cioè in bianco e argento. |
Honor è un'azienda che
potremmo definire una costola di Huawei, infatti sugli smartphone
Honor, sia esteticamente sia per quanto riguarda alcuni accessori,
l'impronta di quest'ultima è ben presente.
Perché ho deciso di
lanciarmi in questo acquisto? Fondamentalmente perché ne parlavano
tutti bene, il design mi piaceva e il prezzo mi ingolosiva visto che
costa meno della metà di un iPhone 6s e poco più di un terzo
dell'iPhone 6s plus.
Prima di darne un
giudizio con cognizione di senso ho voluto utilizzarlo un po' per
metterlo alla prova e niente, non posso che essere soddisfatta di
come si comporta anche stressato dal mio utilizzo intenso. Il display da 5.2 megapixel mi ha quasi commossa la
prima volta mentre sfogliavo la mia galleria Instagram, la fotocamera
da 20 megapixel scatta discretamente anche se potrebbe ancora
migliorare, il sistema è fluido, le personalizzazioni sono pressoché
infinite (in particolare nell'ottica di chi proviene da iOS), il sensore di impronte digitali è rapidissimo e sempre preciso, il design e i materiali, con il corpo in alluminio, sono eleganti e pregiati e non hanno sicuramente un effetto cheap.
Ma soprattutto la
batteria. La batteria è una manna dal cielo, la luce in fondo alla
galleria. Sono passata dall'uscire di casa con la batteria al 100%
mettendo il telefono in modalità aereo il prima possibile ed
equipaggiata con una o due batterie portatili, cavi per caricarlo
(che ovviamente si rompevano alla velocità della luce in borsa) al
non badare quasi a quale percentuale è segnata di fianco all'icona
della batteria. La prova del nove è stata oggi: sono uscita di casa
alle 8.20 di mattina, ho fatto quasi tre ore di treno tra andata e
ritorno, ho postato un paio di foto su Instagram, fatto una decina di
Snapchat, letto qualche news su Facebook e Twitter, scattato almeno
una decina di foto, un po' di navigazione web e un paio di
chiamate e niente, ho messo il mio Honor in carica solo alle 21.00 di
questa sera, quando la batteria indicava un'autonomia restante del
10%.
E io ancora oggi, come
una stupida (ma in fin dei conti sempre pronta al peggio), sono uscita di casa, per l'ennesima volta, con il caricatore in
borsa.
Da domani, inutile dirlo,
resterà a casa ad aspettare il mio ritorno.
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