SILICON VALLEY: IL SOGNO AMERICANO DISSACRATO
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La febbre da serie TV vi
ha contagiato? Quando finisce una stagione vi sentite vuoti e tristi?
La cosa migliore da fare
è iniziare a guardarne un'altra. E un'altra. E un'altra ancora.
Beh, alla fine si arriva
al punto di averne almeno cinque o sei da vedere contemporaneamente e
nella nostra mente è già stata organizzata tutta
l'agenda settimanale: allora lunedì Game of Thrones, mercoledì
Pretty Little Liars, poi in effetti vorrei vedere anche Gomorra e
1992 che tanto hanno fatto solo la prima stagione. E perché non
guardare anche tutte e undici le stagioni di Grey's Anatomy
abbandonate da anni? Ora che Derek è morto voglio proprio sapere
cosa è successo nelle nove stagioni che ho lasciato indietro. Ah stasera volevate andare al bar? Eh no guarda mi dispiace ma io resto a casa perché ho sei puntate di True Detective che devo vedere assolutamente.
Appurato il fatto che le
serie TV provochino dipendenza e ci facciano arrivare al punto di
modificare le nostre giornate in loro funzione, è anche vero che ne
escono di nuove veramente senza sosta.
Ecco perché tutti
necessitiamo di qualcuno o qualcosa che ci guidi nella scelta delle
serie TV che meritano di essere viste. Per questo motivo oggi voglio
parlarvi di una delle mie serie TV preferite che ho iniziato a vedere
quest'anno: Silicon Valley.
Silicon Valley è una
serie TV prodotta da HBO e per il momento comprende due stagioni, la prima da otto, la seconda da
dieci puntate, della durata di circa 30 minuti. Il titolo fa già
capire dove è ambientata: nella Silicon Valley, la mecca dell'industria
tecnologica mondiale, la valle in cui si annidano le speranze di
giovani di tutto il mondo che sognano di fare un sacco di soldi con
la loro start up. Silicon Valley parla del sogno americano 2.0, del
cercare di diventare ricchi con un'idea stupida ma geniale. E così i
protagonisti, cinque nerd che vivono sotto lo stesso tetto, si
trovano di punto in bianco al centro dell'attenzione di magnati
dell'industria tecnologica per via di un favoloso algoritmo di compressione creato
quasi per caso nella progettazione di una app mediocre. Silicon Valley
rappresenta in modo dissacrante e divertente tutti i piccoli e grandi
drammi che accompagnano l'avventura di questi giovani informatici
alle prese con cose più grandi di loro. Investitori pronti a
sborsare milioni di dollari per finanziare il loro progetto (anche se
non ancora definito) pur di potersi accaparrare una fetta del
guadagno successivo nel caso l'idea si rivelasse vincente. Il
miliardario di turno che offre cifre astronomiche pur di annettere il
progetto alla propria società. La scelta di loghi e campagne di
marketing di cui non capiscono effettivamente molto. La corsa di
tutti a voler diventare soci quando le cose vanno nel verso giusto e
la fuga degli investitori non appena qualcosa si mette male.
Tra battaglie legali,
stress e attacchi di panico causati dalle troppe pressioni,
personaggi più o meno loschi che accerchiano i protagonisti, Silicon
Valley mette in scena la storia di cinque ragazzi che si trovano di
colpo per le mani la possibilità di fare fortuna con una loro idea,
ma il tutto è raccontato dal punto di vista della quotidianità più
spicciola.
Nel mondo di oggi, in cui
tutti vivono con il mito di Steve Jobs che crea la Apple in un
garage, di Mark Zuckerberg che molla l'università e fonda Facebook
diventando miliardario, Silicon Valley rende questo mondo comico e
dissacrato.
Insomma se avete un animo
anche solo un pochino nerd e cercate una serie TV leggera e veloce da
vedere, con Silicon Valley andate a colpo sicuro. Le risate sono
assicurate.
I protagonisti |
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