Arancia Acida

Oggi ho intenzione di parlarvi di una delle opere più famose di Yu Hua, ovvero la storia raccontata in due capitoli, Brothers e Arricchirsi è glorioso, di due fratelli e delle loro peripezie.

I protagonisti del romanzo sono i due fratellastri Li Testapelata e Song Gang. La loro storia, che prende il via fin dalla loro prima infanzia, è un mix irresistibile di tragicomiche esperienze che vanno di pari passo con le vicende storiche e politiche della Cina, a partire da poco prima dell’inizio della Rivoluzione Culturale fino ad arrivare ai giorni nostri.

Li Testapelata ancora piccolissimo resta orfano di padre, il quale muore in circostanze ritenute da tutti gli abitanti di Liuzhen, la città in cui si svolge principalmente la vicenda, imbarazzanti al punto da mettere in ridicolo la madre Li Lan, che per lungo tempo esce di casa raramente e preferibilmente di notte pur di non incrociare lo sguardo dei passanti. Song Gang poco dopo perde la madre, così Li Lan e suo padre, tra i quali si percepiva già una certa sintonia, approfondiscono la conoscenza e felici come dei ragazzini decidono di sposarsi in seconde nozze. I due bambini diventano così fratelli e contro ogni aspettativa stringono un solido rapporto che sarà il filo conduttore della narrazione delle loro vicende.

Proprio quando tutto sembra andare per il meglio nelle loro esistenze, ci sarà sempre dietro l’angolo qualche inconveniente pronto a ribaltare la situazione, mettendo alla prova i protagonisti che si vedranno costretti ad ingegnarsi con furbizia per far fronte ai problemi che li travolgeranno. I due fratelli, con caratteri davvero diversi tra loro, affronteranno le sfide della vita in maniera molto differente. Tra alti e bassi, allontanamenti e riavvicinamenti, saranno però sempre uniti da un forte legame che supera i confini stessi di amicizia.

Nella lettura si alternano momenti di grandi risate a pagine di una tristezza incredibile, ma tutti i sentimenti e le vicende sono narrate con una schiettezza e una trasparenza tali da rendere il romanzo molto vivido e coinvolgente.

Dal periodo della Rivoluzione culturale attuata da Mao, dove praticamente chiunque era a rischio di essere indicato come controrivoluzionario o nemico di classe e dove ogni azienda era statalizzata, alla Cina di oggi che persegue il suo "socialismo con caratteristiche cinesi", dove l’apertura dei mercati ha dato il via quella fase in cui “arricchirsi è glorioso”, questa storia ci fa vedere attraverso gli occhi di persone comuni e con una giusta dose di satira e pungente ironia cosa hanno significato nella vita di tutti i giorni i cambiamenti introdotti nei vari decenni. 

Attraverso le (dis)avventure di Song Gang, Li Testapelata e degli altri personaggi che li circondano con ruoli minori, si riesce ad assaporare il reale spirito di quella Cina ormai passata e percepire come certi avvenimenti abbiano lasciato il segno nella popolazione, trasformando questo enorme Paese in quella potenza economica mondiale che è oggi. Problematiche e incongruenze comprese.

She’s beautiful when she’s angry parla delle lotte intraprese durante la second wave del femminismo negli Stati Uniti d’America. Con una serie di interviste e filmati storici delle coraggiose e combattive donne simbolo del movimento femminista nato a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, vengono ripercorse le principali tappe della lotta per l’eguaglianza.

Tra i principali temi trattati ci sono la richiesta di parità di salario, il diritto al libero accesso a carriere con ruoli di elevata importanza e prestigio senza discriminazione di genere, il diritto al proseguimento degli studi, la necessità di insegnare nelle università la storia delle donne e del movimento femminista, la possibilità di scegliere cosa fare del proprio corpo relativamente a questioni come la procreazione e la contraccezione, la legalizzazione dell’aborto e la necessità di assistenza e sostegno alle donne lavoratrici da parte delle istituzioni con la creazione di asili nido sempre aperti.

Il documentario propone un viaggio tra gli eventi cruciali rievocati dalle protagoniste stesse della lotta, una narrazione che culmina con uno sguardo sulla contemporaneità, ricordando alle attuali e alle future generazioni che c’è ancora molto da fare per raggiungere l’effettiva parità.

In un mondo dove ancora ci sono tante battaglie da intraprendere, dove ancora “il personale è politico” come diceva un celebre slogan degli anni ’70, guardare questo documentario è sicuramente fonte di ispirazione e strumento di conoscenza per vivere il presente con la consapevolezza che nulla può essere dato per scontato e che anche quello che oggi ci sembra ovvio, fino a qualche decennio fa era impensabile o illegale. 

Le storie di queste donne e delle loro battaglie ci insegnano che ognuno di noi può dare vita a un cambio di prospettiva, a un sovvertimento delle regole e alla messa in discussione di ciò che ci sembra ingiusto anche quando viene dato per assodato. E soprattutto che se c’è qualcosa che ti fa arrabbiare per davvero, è bello lottare per cambiarlo.