Recentemente ho letto da qualche parte che Facebook agisce sul nostro cervello creando in noi una dipendenza pari a quella che la cocaina crea nei tossicodipendenti. Questo significa che molto probabilmente le persone passano mediamente un bel po' di tempo a scorrere la propria time-line sul social di Mark Zuckerberg.
E sì, parlo anche di voi che volete fare i disinteressati: sappiamo tutti che anche voi spiate amici e nemici su Facebook.
Facebook è insomma un fenomeno collettivo che coinvolge un po' tutti: anche il modo di informare, il modo di comunicare, il modo di entrare in contatto con nuove persone e tante altre cose hanno subito e stanno subendo grandi metamorfosi grazie (o a causa) dei social network come Facebook.
All'interno di tutto questo grande mondo virtuale sono riconoscibili, come in qualsiasi altro luogo reale o meno, dei modelli che si ripetono. In questo caso parliamo di modelli di utenti che chiunque ha tra gli amici.
Non ho usa visione così estrema dei social, però mi piaceva l'immagine. |
Ecco i più diffusi:
- IL COMPULSIVO: il compulsivo è quel tipo di utente che legge tutto, commenta tutto, condivide tutto senza un minimo di selezione e distribuisce mi piace a profusione. Non importa quale giorno sia e quale orario sia: avrai sempre la certezza di trovare uno stato, un post, un commento o una foto dell'utente compulsivo. Probabilmente i social vanno avanti anche grazie a lui che li anima. Io me li immagino di notte da sonnambuli a condividere foto di gatti che ballano e articoli di Vice senza nessun senso logico.
- L'ANIMALISTA: generalmente è una donna di almeno una trentina d'anni. Passa il suo tempo a seguire le pagine di canili e associazioni animaliste. Condividono 389347924 annunci al giorno relativi all'adozione di qualche cane storpio, gatto cieco o furetto con la rabbia. Si indignano davanti a notizie vere o false che riguardano qualsiasi essere a quattro zampe maltrattato o abbandonato e inevitabilmente condividono le raccapriccianti foto di animali raccolti dal ciglio della strada, senza un minimo di ritegno, obbligandoci a vedere esseri viventi insanguinati e feriti ad ogni ora del giorno.
- L'ATTIVISTA/POLITICANTE: che si tratti di politica, ecologia o della pace nel mondo, l'attivista è sempre pronto a far sentire la sua presenza su Facebook. Condivide almeno una decina di petizioni al giorno, da quella per fermare lo scioglimento dei ghiacciai alla raccolta firme per dare il nobel per la pace al gatto delle nevi, invitando tutti a dare il proprio contributo. Le sue pagine preferite sono quelle di satira politica, dalle quali condivide battute che l'italiano medio probabilmente non capirà nemmeno.
- QUELLI DEI GRUPPI SEI DI XXX SE: non so quando è databile la genesi dei temibili gruppi "Sei di xxx se" ma da quel momento in poi, se si è alla ricerca di litigate e trash o se si nutre uno spiccato interesse antropologico per i casi umani messi in luce dal web 2.0, sappiamo tutti dove andare. Il ritrovo virtuale della piazza del paese dà il meglio di sé su Facebook: ci sono le signore che augurano una buona giornata a tutto il gruppo corredando il commento con foto glitterate di fate nei boschi, ci sono i fotografi della domenica che pubblicano sul gruppo foto orribili con orizzonti pendenti prendendo migliaia di mi piace e credendosi i nuovi Steve McCurry, ma soprattutto ci sono quelli che appena vedono una notizia che possa creare un po' di fermento corrono a girarla sul gruppo dando il via a infinite discussioni che finiscono con l'amministratore in esaurimento nervoso e una decina di bannati.
- I FANTASMI: i fantasmi di Facebook sono quelli che hanno un profilo aperto dal 2006, postano una cosa ogni era geologica e infatti l'ultima cosa da loro pubblicata risale al 10 febbraio 2011, quando hanno cambiato la foto del profilo. Sono quelli che vanno quotidianamente su Facebook ma 1) non commentano 2) non mettono mi piace 3) non pubblicano foto 4) non condividono articoli. Eppure sanno citare a memoria quello che hai pubblicato da qui alla fondazione di Facebook. Sono dei voyeuristi dell'epoca digitale, osservano silenziosamente gli altri senza dare segni di vita. E sono anche abbastanza inquietanti aggiungerei.
- I FOTOGRAFI: vanno al mare? Sei album di foto in spiaggia, al ristorante, nel mare, al tramonto, ancora in spiaggia e di nuovo al ristorante. Vanno in montagna? Quattro album sulla neve, tre reportage dalle terme, sei video con la GoPro mentre sciano. Vanno a portare il cane a pisciare? Documentario sul tragitto percorso con il fedele quattro zampe e denuncia sociale sull'incuria cittadina delle strade e la mancanza di zone pedonali. Mi chiedo quante ore passino a caricare album interi su Facebook e quanto credano che le persone guardino davvero le loro 12468 foto della gita fuori porta a Cernusco sul Naviglio.
- L'AMARCORD: utente che ha superato i 40 da un po'. Condivide poco e di solito si limita a mettere mi piace a caso. Ogni tanto però ritrova in cantina la foto della prima elementare o della squadra di calcetto dell'oratorio stagione 1971-1972 e decide di postarla su Facebook facendo prima una ricerca genealogica e un enorme sforzo di memoria per ritrovare tutti i vecchi amici per taggarli in memoria dei bei tempi andati.
- I DISCOGRAFICI: il loro profilo è un unico collage di brani introvabili condivisi da YouTube, pezzi dimenticati anche da chi li ha scritti ma dipinti come capolavori della musica caraibica anni '40, articoli di RollingStone Norvegia e foto a concerti di gruppi indie che parlano di province meccaniche e della crisi dei valori degli anni 2000, citando a caso marchi emblema del capitalismo che sta distruggendo il mondo e altri gruppi di indie rock conosciuti solo dagli hipster.
- LE "MODELLE": cambiano immagine del profilo sette volte al giorno, ricevono mediamente un migliaio di like a foto. La motivazione è presto evidente: l'ultima volta che hanno indossato una maglietta in un selfie era il 2004. E solo perché nel 2004 i selfie non esistevano ancora. Nelle didascalie di solito vengono citati a caso: Hegel, il Mahatma Gandhi, Bob Marley, Jim Morrison, Aristotele, Nelson Mandela, Voltaire, Ned Stark, Madonna, i Beatles o Jimi Hendrix. Nel 99% dei casi ci infilano qualche refuso o attribuiscono le frasi alle persone sbagliate.
- Il P.R.: ti spamma qualsiasi evento in bacheca, dalla sagra della porchetta al vernissage con rinfresco al palazzo municipale. Ti invita a qualsiasi festa esistente in un raggio di dodicimila chilometri. Cerca di rifilarti i biglietti a 15 euro + drink alla serata di techno dipinta come l'evento del secolo ma a cui andranno sempre i soliti venti cretini.
- L'AMBIGUO: quello che scrive di continuo status mistici tipo "non me ne va una dritta" oppure "mi sa che è meglio non pensarci" lasciando tutti (ma tutti chi?!) a chiedersi chissà cosa avrà voluto dire con quella frase. In realtà questi soggetti cercano di attirare spasmodicamente l'attenzione di qualche poveraccio che, impietosito dalla situazione, gli scriverà in chat "Ehi tutto ok? Ho letto quello che hai scritto" "Sì sì amico vai tra, mi ero solo spezzato un'unghia, grazie dell'interessamento".
- IL GAMER e IL NERD: il gamer praticamente usa Facebook solo per richiedere aiuti a Candy Crush Saga e regali per la fattoria di Farmville in attesa che le zucchine siano pronte da raccogliere. Alleva draghi e scoppia bolle colorate. Andrebbe tutto bene se solo non ti arrivassero i suoi inviti dieci volte al giorno. Il nerd invece è l'evoluzione a livello professionistico del gamer: non si limita ai giochi online ma ha quattro consolle, conosce tutte le saghe dei videogiochi più famosi, parla di cose che non capisce nessuno (tranne gli altri nerd) e aspetta in fibrillazione l'uscita del prossimo capitolo del videogioco dei Pokémon (gioco uguale a sé stesso dal '99). Legge manga in lingua originale e sogna una vita da otaku in Giappone.
- QUELLI DEI TREND: l'argomento del giorno è il terrorismo di matrice islamica? Loro sono di colpo esperti di geopolitica. Mondiali di calcio? Tutti allenatori. L'accademia della Crusca approva la parola inventata da un bambino di 8 anni? Loro ne hanno inventate almeno dieci e ci tengono a fartelo sapere. Ci sono le unioni civili in ballo? Esperti di differenze di genere e diritto internazionale, conoscono tutte le leggi approvate negli ultimi vent'anni in cinquantaquattro Stati diversi. Alla fine non abbiamo ancora capito di che colore era il vestito bianco oro/blu e nero, ma meglio non ricordarglielo o torneranno ad essere oculisti ed esperti di neuroscienze.
- QUELLI DELLA VIDA LOCA: foto di party. Foto in discoteca. Foto di alcolici. Taggati nella galleria di tutte le feste della regione. I re dello sboccio al tavolo, le regine della pista. Vanno alle feste giuste con la gente giusta, bevono un sacco e si drogano e vogliono schiaffartelo in faccia sempre e comunque. Come se ci importasse.
- GLI ACCADEMICI: gli accademici di Facebook sono universitari che invece di sputare sangue sui libri e maledire chi ha messo tre appelli nello stesso giorno, non vedono l'ora che arrivi la sessione degli esami per scrivere patetici status a caratteri cubitali di tutti i voti e le idoneità che sono riusciti ad ottenere grazie alle loro brillanti capacità . Pessimi.