Arancia Acida

Alcuni mesi fa, sfogliando un catalogo di prodotti di elettronica mi sono imbattuta nella categoria dei device conosciuti con il nome di "fitness band", "smartband" o "fitness tracker". In poche parole bracciali che sono in grado di monitorare l'attività fisica, la qualità del sonno e talvolta notificare chiamate.

Ad oggi esiste una gamma di smartband molto ampia, con diverse funzionalità e diversi costi, ma se siete interessati ad avvicinarvi all'uso di questi prodotti sappiate che ne esistono davvero per tutte le tasche.

Non avendo mai utilizzato prima questo tipo di device ho cercato su internet un prodotto che potesse avere un buon rapporto qualità-prezzo, non era mia intenzione fare un investimento troppo importante per qualcosa che non sapevo ancora se e quanto avrei usato, ma volevo comunque un dispositivo ben funzionante e affidabile.

Così ho scelto di comprare una Xiaomi Mi Band. Xiaomi è un marchio cinese che produce principalmente smartphone e sta avendo molto successo anche al di là dei confini nazionali.

Io ho ordinato la mia Mi Band da un sito che spedisce direttamente dalla Cina, pagandola poco più di 14 $, in Italia si può acquistare dallo store ufficiale di Xiaomi o su Amazon. In questo caso i prezzi salgono un po', ma si resta comunque sotto i 50 euro.

Se già il prezzo è molto invitante, ci sono molti altri motivi che mi hanno fatto eleggere questo dispositivo a miglior acquisto dell'anno: 

Se siete amanti o incuriositi dalla tecnologia indossabile, se siete sportivi che vogliono tenere sotto controllo i propri allenamenti o se anche semplicemente vi piacerebbe monitorare la vostra attività fisica, i passi compiuti, le calorie bruciate e la qualità del vostro sonno senza spendere una fortuna, questo dispositivo è da parte mia consigliatissimo.

L'estate sta finendo ma siete ancora in tempo per prendere alla lettera questi super consigli per spendere poco e andare in vacanza lo stesso. Oppure marchiateli a fuoco nella vostra mente per le vacanze dell'anno prossimo.

Avete presente quando siete stanchi dopo un anno di lavoro o studio e avete voglia di staccare per un po' senza fare viaggi troppo impegnativi? Persino io che sono una persona che visiterebbe qualsiasi luogo esotico camminando ottocento chilometri al giorno, ogni tanto sento questa esigenza.

Se siete studenti universitari sempre in bolletta come la sottoscritta, oppure giovani precari che tirano avanti con lavori occasionali e di breve durata ma volete comunque prendervi una vacanza per scaricare la tensione senza spendere un capitale, beh questo è il post che fa per voi.

Se infatti volete spendere il meno possibile senza dover dormire in stazione, su una panchina o sotto un ponte, per carità tutte esperienze travolgenti ed emozionanti (ma anche no), seguite queste regole infallibili.

N.B. Per “imborghesito” in questo post si intende l'approccio al mondo delle persone che pur non avendo ingenti capitali da spendere in lussuosi alberghi o graziosi appartamenti nelle località più esclusive, pretendono un minimo di comfort per il loro soggiorno e per il loro viaggio. Saranno quindi evitati consigli come “andate in autostop con uno zaino in spalla e vedete dove vi porta il caso”. Se non siete Chris McCandless o un personaggio di Jack Kerouac lasciate perdere.

Per ogni imborghesito senza soldi che si rispetti un punto cruciale della vacanza low cost è trovare un tetto sopra la testa che permetta di restare all'asciutto nel caso di temporali e di non essere arrestati per vagabondaggio dalla vigilanza notturna.

Il mio consiglio è di fare un rapido sondaggio tra amici, amici di amici, parenti e conoscenti. Sfoderate i vostri alberi genealogici e andate alla ricerca di quella prozia, cugina di sesto grado, trisnonna o sorella della zia del vostro amico Giuseppino che guarda caso possiede una casa da qualche parte che è per puro caso libera proprio una settimana. Una volta individuato questo mitologico personaggio il gioco è fatto: basta accordarsi sulla data di partenza e il tetto sulla testa è assicurato. I più fortunati troveranno ad attenderli una villa con giardino in Costa Azzurra, quelli un po' meno fortunati troveranno un bilocale al sedicesimo piano della periferia di un paesino di mare frequentato da ottantenni o abitanti del luogo. L'importante è non essere troppo choosy (cit.). E ricordatevi che esistono i mezzi pubblici. Se non siete sulla cima di una montagna raggiungere una città interessante o una località marittima di vostro gradimento nelle vicinanze è davvero un attimo.

La cosa migliore è decidere la meta del viaggio il più presto possibile. In questo modo potrete correre in stazione e comprare tutti i biglietti di Intercity e FrecciaRossa super economy disponibili. Spenderete pochissimo e inquinerete meno. Dite addio alle partenze notturne per poi ritrovarvi lo stesso imbottigliati nel traffico di mezzogiorno a 40 gradi all'ombra con la vostra Fiat Punto 1200 del 97': è solo stressante e poco ecologico. Un vero imborghesito senza soldi è anche un po' radical chic e new age quindi ok la vacanza, ma stiamo attenti all'ambiente.

Dite addio a cene di pesce in ristoranti super chic (sono vegetariana quindi chissenefrega del pesce), pizzate ogni sera e sushi al sabato. Costano troppo e vi fanno anche ingrassare. Quindi optate per una più salutare cucina casalinga e fate la spesa alla Coop sotto casa. Limitate al minimo pranzi e cene fuori, scegliete magari un solo ristorante carino su tre in cui vorreste andare e sarete felici lo stesso.

Estate = Aperitivo. Soprattutto se si è al mare con gli amici. Ma state attenti: a suon di Spritz a 6,50 euro il vostro budget si esaurirà in un attimo. In questo caso un occhio esperto fa la differenza: se siete abbastanza scafati il rischio di fallimento è minimo, basta infatti un'occhiata per individuare il pub non troppo fighetto che è pronto a riempirvi di sangria a 1 euro, birre e prosecchi a 2,50 euro insieme a stuzzichini vari. E a fine vacanza sarete così amici del gestore che vi regalerà anche la maglietta del locale e attaccherà una vostra foto al muro per non sentire troppo la vostra mancanza.

Se la vacanza che avete deciso di fare è al mare, la spiaggia è un altro tassello molto importante. Anche in questo caso la soluzione più low cost è semplicissima: lasciate spiagge attrezzate a pagamento agli anziani in villeggiatura e a famiglie con bambini urlanti. Voi dirigetevi senza esitazioni alla spiaggia libera più vicina. Non solo risparmierete un bel po' di soldi, ma vi salverete anche da quel flagello che ogni persona asociale quanto la sottoscritta teme più della malaria e del crollo delle borse: l'animazione.

L'animazione è il demonio che indossa magliette colorate con la parola staff sulla schiena: giovani esuberanti e pieni di voglia di vivere che vengono a strattonarti per portati al “gioco aperitivo” con sottofondo di macarena, mentre tu vorresti solo startene in silenzio a guardare il tramonto sul mare leggendo il tuo libro preferito.

Spesso si sottovaluta questo punto ma la scelta della compagnia con cui andare in vacanza è fondamentale. Sbagliare compagnia o portare persone che alla prima scintilla potrebbero prendere fuoco e dar vita a discussioni interminabili è una pessima scelta se volete rilassarvi e divertirvi. Evitate anche le persone che non sanno prendere decisioni, sono troppo pigre per avere iniziativa o hanno poco entusiasmo: finirete per passare una settimana a cercare di scollarli dal loro angolo senza risultati. I vostri sogni di esplorare la città, fare una passeggiata per i mercatini e le viette della zona o la visita a quella mostra che c'è proprio a una manciata di chilometri di distanza da voi si trasformeranno in imprese titaniche se vi circonderete di queste persone. Per mio gusto personale evitate anche gli animali notturni: se avessi voluto chiudermi in locali e discoteche per una settimana e poi dormire fino alle tre di pomeriggio ogni giorno non sarei andata al mare, per dire. Se invece vi riconoscete nella categoria animali notturni, circondatevi di vostri simili e lasciate in pace chi vuole vedere il mare e passeggiare alla luce del sole.

Insomma, riassumendo: se avete due scelte davanti a voi scegliete sempre quella che costa meno, trovate un tetto sopra alla testa, circondatevi di una compagnia piacevole, fate cose che vi piacciono e divertitevi.

P.S. Io non sono esattamente una persona da vacanze in spiaggia, ma, cari amici esploratori, sappiate che in questo modo si può risparmiare sulle vacanze "rilassanti" e tenere da parte i soldi per i viaggi in stile Pechino Express in Asia, in Africa o dove vi pare. Rigorosamente zaino in spalla e cartina alla mano. Che poi sono in assoluto i miei viaggi preferiti.

Visto che studio cinese da quasi tre anni ho pensato di scrivere questa mini guida per aiutare chi intende affacciarsi allo studio di questa lingua.

Mi ricordo che quando mi sono iscritta al mio corso di laurea, Comunicazione interculturale, dovevo scegliere quale lingua orientale studiare tra cinese, giapponese e arabo. A differenza di alcune persone che avevano scelto questo corso proprio per studiare una lingua in particolare, io l'ho scelto perché mi piaceva il tipo di approccio (molto sociologico e antropologico) e perché mi stuzzicava l'idea di studiare una lingua un po' diversa dal solito.

Quale lingua? Per alcune settimane ho cercato il più possibile informazioni sulle tre lingue per capire quale facesse al mio caso, ma in realtà il materiale era piuttosto scarso e più o meno fino al primo giorno di lezione ero ancora molto indecisa.

Alla fine come avrete intuito ho scelto il cinese.

Ecco alcune cose che dovreste sapere prima di iniziare a studiare cinese, sperando che possa aiutarvi nella scelta:

1) STUDIARE CINESE RICHIEDE IMPEGNO

Per prima cosa sappiate che imparare una lingua molto diversa e complessa, per noi occidentali, richiede grande impegno. All'inizio vi troverete abbastanza spaesati ma è importante stare al passo da subito anche se costerà uno sforzo non indifferente. Anche solo cercare di entrare nella logica di una lingua che non prevede un alfabeto, non coniuga i verbi, usa i toni e prevede dei suoni molto diversi dai nostri non è cosa da poco.

2) STUDIARE CINESE NON è PARAGONABILE ALLO STUDIO DI ALTRE LINGUE

Se pensate che studiare il cinese sia come studiare inglese, francese o spagnolo siete fuori strada. Molto spesso per noi italiani imparare una di queste lingue richiede impegno, ma a volte si riesce a cavarsela anche un po' "a orecchio". Non sto dicendo che studiare inglese o francese sia facile, anzi per imparare bene qualsiasi lingua è necessario uno studio approfondito. Detto questo, per mia esperienza personale, posso dirvi che ho dovuto mettere molto più impegno in tre anni di cinese che in otto di inglese. E tuttora me la cavo meglio con l'inglese che con il cinese.

3) CI SONO I CARATTERI

Il cinese è una lingua che non prevede un alfabeto come il nostro. In poche parole non esiste una corrispondenza tra suono e lettera, ma esistono i caratteri. I caratteri non rappresentano un suono ma un significato. Questo può far intuire che se ad ogni carattere corrisponde più o meno un significato, i caratteri saranno molti più che le lettere di un alfabeto fonetico. Infatti si stima che esistano ben 56.000 caratteri diversi. Non temete però: solo alcune migliaia, più o meno intorno ai 2000, sono i caratteri fondamentali da conoscere per l'uso quotidiano. Un cinese mediamente colto ne conosce generalmente non più di 5000-6000. Sono pur sempre tanti, ma di fronte alla cifra totale sembra già un po' meno un'impresa titanica (forse). 

Sappiate che per imparare a scrivere i caratteri correttamente e per ricordarli è necessario scrivere più e più volte lo stesso carattere. Un po' come si faceva alle elementari per imparare le lettere dell'alfabeto. Inoltre per i caratteri esiste uno specifico ordine dei tratti da seguire. 

4)  CI SONO I TONI

La lingua cinese è una lingua tonale. I toni sono una particolare modulazione della voce. Nella lingua cinese standard basata sul dialetto di Pechino (quella che si studia di solito all'estero e nelle scuole cinesi, detta anche mandarino o Putonghua 普通话) ci sono quattro toni. I toni servono a distinguere i significati, infatti una stessa sillaba pronunciata con diverso tono assume diversi significati. Per imparare a pronunciare correttamente i toni serve molto allenamento ed esercizio sia di ascolto (di un CD e di un madrelingua), sia studio individuale sulla pronuncia. I toni sono molto importanti perché permettono di farsi capire dai cinesi, senza pronunciare i giusti toni non sempre riusciremo a farci capire, soprattutto in casi in cui il significato delle nostre frasi non sia deducibile dal contesto.

5) CI VUOLE MEMORIA

Come avrete intuito, per studiare la lingua cinese serve memoria. Ci sono persone che memorizzano le cose più facilmente e più in fretta di altre, ma posso garantire che la memoria va per prima cosa allenata. Infatti il costante esercizio della lingua cinese permette anche di tenere allenata la memoria e piano piano vi sembrerà di ricordare più facilmente le cose. Tutto questo lavoro costa molto tempo e fatica ma prima o poi ne vedrete i frutti, ad esempio quando riconoscerete per la prima volta i caratteri sulle insegne dei ristoranti cinesi o quando in Cina decifrerete qualche cartello grazie alla conoscenza dei caratteri.

6) VIAGGIARE IN CINA

Si dice di un po' tutte le lingue, ma per il cinese forse vale ancora di più: per imparare davvero questa lingua è necessario passare più tempo possibile in Cina. E' infatti difficile poter imparare bene il cinese senza trascorrere dei periodi a studiarlo lì. Io per il momento sono stata solo un mese a Shanghai, seguendo un corso alla Shanghai International Studies University e una settimana da "turista" nella capitale Pechino, ma penso e spero di tornare presto in Cina e magari per più tempo per poter migliorare nell'uso della lingua. 

Se siete spaventati dall'idea di partire e di trascorrere del tempo in un Paese con cultura e tradizioni molto diverse dalle nostre, forse vi conviene prendere in considerazione di studiare un'altra lingua. Se invece siete amanti dell'avventura, avete spirito di adattamento e non vedete l'ora di conoscere una nuova realtà, allora studiare la lingua cinese potrebbe essere un punto di partenza per aprirvi a nuove esperienze. Non si può spiegare a parole quello che la Cina è in grado di lasciarti dentro, ma vi assicuro che non ve ne pentirete.




P.S. Non sono un'insegnante, quindi il mio parere vale quello che vale. Però forse la mia esperienza personale come studentessa di questa lingua può aiutare chi è indeciso a prendere la decisione migliore. Non guardate a quello che ho scritto come una verità sacra, ma consideratelo come un super riassunto di quello che fin'ora ho capito e imparato dallo studio del cinese.